L’ obiettivo è conquistare un pass per l’Europa che conta, un quarto posto da difendere, un modulo da sistemare e confermare. Troppe squadre nel giro di pochi punti, adesso il gioco si fa duro.

Con Simone Inzaghi la Lazio ha conquistato per ben due stagioni il quinto posto, soddisfacente, ma lo scivolone dello scorso anno contro Crotone ed Inter attirò il malcontento della piazza biancoceleste. Soprattutto il mercato fu messo in discussione, un mercato a cui fu posto poi rimedio solo a metà.

La vita è adesso e la verità è racchiusa nella seconda parte di campionato, quella delicata.
Il tecnico piacentino è costante, ma oggi si chiede uno sforzo in più e chissà se un quarto posto in classifica possa essere lo stimolo giusto per convincere Lotito ad investire pesantemente sul mercato.

I tifosi guardano con fiducia l’anno nuovo?
A targhe alterne, anche perché dopo la sosta vi sarà da aggirare in qualche modo lo scoglio più alto: Napoli e Juventus.

Mercato… mercato… perché non sei mai mercato?

Gennaio non è il mese delle gioie, tanti nomi, tante suggestioni e zero verità.
Se analizziamo però la situazione sulla benedetta fascia destra, scopriamo che si dovrà fare di necessità virtù. Marusic in squalifica, Patric non dà certezza, Caceres è quasi ai saluti e Dusan ha detto Basta.

Lotito guarda in casa propria e da Salerno potrebbe arrivare il primo rinforzo: Djavan Anderson è il cavallo di ritorno.
Con nemmeno sei mesi di rodaggio in Campania e  dopo le prove ad Auronzo, Inzaghi potrebbe riammetterlo nella sua gang.
Il terzino 23enne olandese  non ha trovato molto spazio alla Salernitana e sogna di rilanciarsi alla Lazio.
Anderson sì, ma non è mica Felipe!

È la giusta mossa?
Per ora ci possiamo basare solamente su voci di corridoio e sulla conoscenza che abbiamo fatto in questi anni del patron capitolino.
Compra? No, spesso ripesca dalla squadra satellite e spesso ha pescato bene.

Servirebbe uno sforzo molto più grande per rimanere agganciati alla zona Champions League dimostrando di essere competitivi.
“Chi vivrà vedrà”,  “del doman non v’è certezza” ed un’nfinità di altri proverbi, ma alla fine di questi, si riduce tutto ad un giro di boa: galleggi, nuoti o affondi.

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